Figure di spicco femminili che hanno scritto la storia del XIX secolo (X episodio)
Chi di noi non ha mai assaggiato o meglio assaporato e gustato almeno una volta nella vita un “Bacio Perugina”? Magari regalato dal fidanzatino o dal compagno di scuola segretamente innamorato? Ebbene, alla base della geniale idea di dar vita ad un cioccolatino artistico sormontato da una nocciola e ripieno di granella di nocciola avvolto in una carta stellata e recante all’interno un foglietto dalle profetiche parole, viene dalla mente dii un’imprenditrice italiana di nome Luisa Sargentini Spagnoli, la signora dei Baci Perugina.
🤓Luisa nacque a Perugia nel 1877 da Pasquale, pescivendolo, e da Maria, casalinga, ultima in una famiglia animata dalla presenza di cinque figli. Perduto il padre a pochi mesi di vita, visse in ristrettezze economiche la sua infanzia aiutando in casa e cercando di procurarsi piccoli lavori. A vent’anni sposò, nel 1897, Annibale Spagnoli, suonatore di bombardino originario di Assisi; si trasferirono a Mantova dove Annibale era di leva. Nel 1900 nacque il primogenito, Mario, ma già l’anno successivo era in dolce attesa del secondogenito Armando che, con una scelta coraggiosa nel suo stato, decise di dare alla luce nella natia Perugia dove tornò da sola essendo il marito ancora di leva a Mantova. Si ricongiungeranno solo nel 1902 per rimanere a Perugia, dove Luisa era sicura che sarebbe stato il futuro suo e della sua famiglia, e aveva ragione. Era infatti in vendita una drogheria che acquistarono con grandi sacrifici. Fu l’inizio di una nuova avventura allietata dalla nascita di Maria. La drogheria funziona, Luisa diventerà bravissima a realizzare confetti, tanto che si ingrandiranno. Nel 1903 gli affari non andarono bene e Luisa fu costretta a chiedere un prestito a Maria Cecchini modista a Perugia, entrambe lavoratrici, imprenditrici e madri, intanto morirà la piccola Maria e nascerà il quarto figlio Aldo, con la quale strinse una duratura amicizia.

Nel 1907 la decisione di unirsi a due industriali: Giovanni Buitoni, fondatore dell’omonimo pastificio, che definirà Luisa “Una donna eccezionale nella mente e nel cuore” e Francesco Andreani con i quali creò un laboratorio di confetti destinato a diventare un’ icona nel campo dolciario, la società Perugina per la produzione di confetti. Nel 1915 la società si trasferì a Fontivegge su un terreno pagato 30.000 lire. Alla produzione di confetti si aggiunse quella del cacao in polvere e del burro di cacao. Con lo scoppio della guerra, gli uomini vennero chiamati alle armi e fu Luisa a portare avanti la produzione addestrando le donne all’uso dei macchinari. Nel 1917 nasce il cacao Perugina e nasce da una soluzione trovata da Luisa per arginare il divieto di produrre dolciumi e zucchero, ritenuti superflui in tempo di guerra. Per non sprecare lo zucchero che avanzava pensò di mischiarlo al cacao rendendolo più dolce e immaginandolo sotto forma di tavoletta, trovata che permise la vendita del prodotto a prezzi accessibili ai più. Il cioccolato non era più un bene di lusso. Il brevetto della tavoletta Luisa verrà depositato nel 1921. Nel mentre l’azienda raddoppia il suo fatturato e nel 1919 il primo negozio in Italia e nel 1923 in America. Ai successi imprenditoriali non corrisponde la serenità familiare che avrebbe desiderato: muore la mamma e la sorella Gemma si toglie la vita.

Nel 1922 un nuovo cioccolatino: Il CAZZOTTO, questo il nome con cui immaginò il dolce a noi noto, il nome non soddisfò Giovanni Buitoni che lo ribattezzò Bacio Perugina, è un successo, capace di superare mode e tempi. Nel 1923 la famiglia Buitoni acquisì il controllo dell’azienda, anche a seguito dei dissapori tra Luisa e suo marito cui seguirà la separazione; a quel periodo la messa in vendita della prima scatola di cioccolatini assortita nei gusti. “Liù ti prego dimmi di sì”, siamo nel 1923, nascono le prime schermaglie amorose tra Giovanni e Luisa a cui seguì la produzione dei croccanti della Perugina. Nel 1924 oltre ai cioccolatini alle mandorle, nasce la “Banana Perugina” cioccolatino richiamante la forma dell’esotico frutto e avvolto in stagnola di colore giallo, dolce internamente e ricoperto di cioccolato fondente. Nel 1934 la Perugina, idea di Luisa, sarà lo sponsor di una trasmissione radiofonica di successo “I quattro moschettieri” con un concorso a premi, è la consacrazione. Nel 1925 naque il cioccolatino Liù, omaggio di Giovanni a Luisa, crema bianca e granella di nocciola. Gli ultimi anni Luisa li passerà lontana dall’azienda, ma sempre accanto a Giovanni e vicina alle condizioni dei suoi operari per i quali aveva istituito vari fondi di previdenza e assistenza sociale. Nel 1935, il fastidio alla gola che la tormentava da mesi la spinse a sottoporsi a controlli che le rivelarono una situazione ormai grave. Giovanni la porterà in Francia nel disperato tentativo di salvarle la vita, tornata a Perugia dovrà fare ristorno in Francia dove morirà il 21 settembre. Dopo la sua morte verrà istituito il Fondo di beneficenza Luisa Spagnoli per continuare quelle opere di beneficenza che Luisa aveva condotto con tanta riservatezza.
Non avrei mai pensato che questa fosse l’origine del bacio Perugina…soprattutto mi ha colpito la capacità di questa donna di trasformare i cazzotti della vita in baci dolci. Grazie Michela!
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Grazie
Bellissimo tuffo nella storia di una donna eccezionale
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