Hedera Picta News

Nuove imperdibili mostre nella capitale

Si torna a parlare di archeologia, e non solo, dopo qualche settimana di assenza e lo si fa alla grande con alcune delle innumerevoli proposte che Roma offre al suo colto pubblico.

Vorrei iniziare con la mostra inaugurata mercoledì al Museo delle Terme di Diocleziano dal titolo “L’istante e l’eternità. Tra noi e gli antichi” ospitata all’interno delle Grandi Aule delle terme volute dall’imperatore Diocleziano e al cui interno venne allestita, nel lontano 1911, la mostra archeologica organizzata per il primo cinquantenario dell’Unità d’Italia. il L’evento espositivo, organizzato dalla Direzione generale Musei e dal Museo Nazionale Romano in collaborazione con Electa, è ideato e curato da Massimo Osanna, Stéphane Verger, Maria Luisa Catoni e Demetrios Athanasoulis, con il sostegno del Parco Archeologico di Pompei e la partecipazione della Scuola IMT Alti Studi Lucca e della Scuola Superiore Meridionale. La chiave di lettura della mostra che, agli occhi della vostra scrivente, presente all’inaugurazione, è apparsa come la materializzazione dei numerosi manuali di storia dell’arte antica, greca e romana che ha dovuto studiare nel corso degli anni, è il nostro rapporto con gli antichi tradotto in un lungo processo di trasmissione intellettuale e culturale investendo campi quali la religione, l filosofia, la vita, la quotidianità, che saranno poi le sezioni della mostra. Tra i pezzi esposti i giganti dell’archeologia: ” I Corridori” di Pompei; Leda e il Cigno da Stabia; il frammento di sarcofago con la raffigurazione di Kairos; il tesoro di Marengo; i giganti di Mont’e Prama e il carro da parata da Pompei, da Civita Giuliana, il cui restauro è stato curato dai colleghi Giuseppina Manca di Mores e Salvo Barrano, presenti ieri. In particolare vorrei ringraziare Giuseppina per avermi spiegato tutto sul carro nuziale anche il suo funzionamento.

La seconda proposta è agli antipodi rispetto alla prima. Si tratta della mostra “Vita Dulcis. Paura e Desiderio nell’Impero Romano”, ospitata all’interno dei saloni del Palazzo delle Esposizioni a via Nazionale. Curata da Francesco Vezzoli è un garanzia di originalità. L’obiettivo consiste nella creazione di un ponte tra l’immaginario contemporaneo e la storia dell’arte. Una prassi che lo ha portato a rivolgere la sua poetica all’arte antica, al passato e alle sue icone, e a districarsi tra diversi linguaggi, in un gioco di riferimenti e mescolanze tra cultura classica – solenne, eterna – e cultura pop. Un viaggio, detta dello stesso Vezzoli, nella storia romana partendo dai pezzi del Museo Nazionale Romano, la co-curatela è di Stephàne Verger, direttore del poco fa citato polo museale, attraverso il cinema del Novecento quale completamento di un percorso di conoscenza attraverso la bellezza e la raffinatezza dei pezzi selezionati. Non secondario il tentativo di togliere alle mostre archeologiche quella “freddezza” e “lontananza” che molti visitatori vi riscontrano per restituire intensità e vitalità, immergendoli in un allestimento concettuale scenografico suggestivo e inaspettato, che li mette in relazione con alcune opere recenti di Vezzoli che incorporano elementi d’epoca antica o che all’antico sono ispirate. Un mix, un pasticcio, intenso secondo il gusto seicentesco che solletica la vostra archeologa del cuore tanto da inserirla nel palinsesto di Hedera Picta.

Vi aspetto numerosi ad entrambe le mostre e vi ricordi gli appuntamenti a Villa Poniatwoski e alla mostra Patrimonium Appiae. ⬇️ Vedi il PDF allegato ⬇️

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