Alessandrina Massini Ravizza detta Sasà

Figure di spicco femminili che hanno scritto la storia del XX secolo (VI episodio)

Per gli amici di Monteverde e non solo…Come spesso mi accade, a volte l’ispirazione arriva inaspettata, in questo caso ad illuminarmi è stato il nome di uno dei giardinetti del mio quartiere; ci troviamo a Monteverde, a largo Alessandrina Ravizza a pochi passi dal mercato di piazza San Giovanni di Dio e dalla seicentesca Villa Doria Pamphilj, qui si trova un delizioso villino degli anni’20 trasformato in una scuola elementare intitolata a questa grande figura femminile del XX secolo: benefattrice,  filantropa, in prima linea per i diritti delle donne.

🤓Alessandra detta Alessandrina e chiamata col vezzeggiativo di Sasà, era nata in Russia, nel 1846 da madre tedesca e padre milanese riparato nella grande madre Russia durante le guerre napoleoniche. L’essere cresciuta in un ambiente multiculturale e multietnico porterà Sasà a parlare otto lingue.

Giovanissima si trasferisce in Belgio, poi a Locarno e infine nel 1863 a Milano dove conosce e sposa, nel 1866, l’ingegnere Roberto Ravizza. Il salotto della coppia diventa da subito un punto di incontro culturale in perfetta corrispondenza con il carattere di Alessandrina che inizia, proprio in quegli anni, a difendere i diritti delle donne, diventando un punto di riferimento nel campo dell’assistenza femminile e dell’emancipazione del gentil sesso, promuovendo l’Università popolare e la scuola professionale femminile. Compagna nella sua militanza al femminile Laura Solera Mantegazza, altra nota benefattrice a cui è intitolata una strada a Monteverde.

Milano – Cucina per i poveri

In quelli anni le donne come Alessandrina non usavano la parola “femministe”, preferivano “emancipazioniste” in aperta solidarietà e lunghezza d’onda con quanto stava accadendo in Russia e negli Stati Uniti in riferimento all’emancipazione dalla schiavitù. Nel 1870, a fianco di Laura Mantegazza apre una scuola laboratorio per bambini sifilitici. Nel 1870 inaugura la “cucina per i poveri ammalati”, il “magazzino cooperativo benefico”, e un ambulatorio medico gratuito che offre servizio ginecologico alle donne più povere. Diventa membro e attivista della Lega femminile milanese e poi della Società pro loco che si batte per ottenere il diritto di voto alle donne. Nel 1893 nasce la “Società Umanitaria” di cui Alessandrina è pilastro fondante, finanziata dal lascito testamentario di Prospero Moisè Loria, benefattore mantovano e amico di lunga data per il quale l’assistenza ai più bisognosi andava applicata non solo al campo medico ma anche a quello dell’istruzione, dello studio e del lavoro.  Nel 1901 dirige il primo ufficio di collocamento in virtù del suo ruolo di direttrice dell’erigenda Casa di lavoro per disoccupati della Società Umanitaria. Era amica di Maria Montessori, Sibilla Aleramo, Anna Kulischioff con le quali condivise le sue battaglie per costruire una convivenza civile e democratica, pluralista ed egualitaria. Scrissero di lei: “L’umanità le fu croce da portare sulle spalle: la portò cantando con la splendida serenità delle vocazioni altruistiche. Amò la vita la difese la predilesse, l’incoraggiò in ogni singola manifestazione di carattere, di arte, di amore, di volontà”. Nulla d’impossibile era il suo motto. Muore a Milano nel 1915 dove venne soprannominata “ La Signora dei disperati“.

Una opinione su "Alessandrina Massini Ravizza detta Sasà"

  1. Quanto preziose sono queste tue ricerche…danno valore a luoghi che frequentiamo distrattamente…Riflettevo che a Monteverde la toponomastica femminile è meritoriamente diffusa, penso alle targhe di villa Pamphili.

    Grazie:)

    >

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