Fernanda Leuzzi de Marco, in arte Lida Corallo

Figure femminili di spicco che hanno scritto la storia del XX secolo (XIII episodio)

Fernanda de Marco ebbe dalla vita un dono particolare: era una medium. E questo suo dono l’ha accompagnata per tutta la sua esistenza e le ha permesso di intrecciare la sua vita con una figura carismatica e rappresentativa di quella romanità che lei stessa incarnava essendo nata nel Trastevere.

Di Fernanda non ho trovato una foto ma ho deciso di incorniciare, come faccio sempre, un’immagine di apertura in cui inserire, in questo caso, la foto del personaggio a lei indissolubilmente legato, ossia, quella de “er poeta de Roma“, Carlo Alberto Salustri in arte Trilussa, di cui scrisse una biografia sotto dettatura dello stesso poeta ormai morto.

🤓Fernanda nacque a Roma, a Trastevere nel 1914, rione da sempre amato da Trilussa. Fin da bambina dimostrò attitudine per la musica al punto da spingere i suoi genitori, Raffaele Leuzzi e Anna, a farle prendere lezioni di pianoforte. Ha una bella voce da soprano e a quindici anni vince il secondo premio al concorso di canto indetto dal Teatro Comunale di Firenze. La vittoria e la passione per il canto la spinsero a tentare la carriera di cantante lirica assumendo il nome d’arte di Lida Corallo. Bella, disinvolta, ebbe un discreto successo nell’interpretare i ruoli pucciniani che sembravano esserle stati cuciti addosso. Come cantante viaggiò moltissimo, la sua Madama Butterfly fu memorabile e la portò ad esibirsi in tutta Italia, Europa persino nelle Americhe. In Brasile, durante una tournè dal tutto esaurito si manifestarono, per la prima volta, le sue doti medianiche. Cominciò ad avere delle trance e a tenere delle vere e proprie sedute spiritiche in cui evocava vari personaggi. Durante diverse sedute, ricorderà poi la stessa Fernanda, le si manifestò un medico vissuto nell’Ottocento, tale Pietro Marini, realmente esistito, che era solito “visitare” chi ne aveva bisogno indicando cure appropriate ed effettivamente efficaci per il paziente sottoposto al suo parere medico. Sembra che guarì addirittura il marito di Fernanda, Lido Virgilio Martino de Marco dalla cancrena durante la guerra. Il punto forte dell‘ars medica del Marini erano i medicamenti a base di erbe. Lido e Fernanda si erano conosciuti in Brasile, lui era un suo fan e, durante una sua esibizione, si fece avanti e iniziò a corteggiarla omaggiandola di bellissimi e profumatissimi mazzi di fiori. Si sposarono in Brasile prima di tornare in Italia dove si ritirò dalle scene per dedicarsi alla famiglia. Attivista della resistenza durante la seconda guerra mondiale si dedicò alla causa insieme al marito rischiando più volte l’arresto. Non si allontanò mai dallo spiritualismo, sua luce in quei tempi bui. Nel 1978 rimase vedova e, in preda alla disperazione, cercò di contattare il marito attraverso il suo “dono”. Non vi riuscì. Pensò di aver perso la sua predisposizione quando, secondo il suo racconto, cominciò ad udire strani colpi provenire dal tavolino dove era solita sedere per cercare di leggere, aveva seri problemi di vista. Quei colpi scandivano delle parole e l’invito a lei rivolto era di scrivere, scrivere sotto dettatura. Con grande stupore riconobbe in quelle parole il marito che stava cercando di comunicare con lei da diversi mesi, ma la sorpresa più grande fu la persona che il marito voleva presentare alla sua amata Fernanda, uno spirito inquieto che aveva ancora qualcosa da raccontare e voleva raccontarlo attraverso la mano di Fernanda che iniziò così a scrivere la biografia di Trilussa sotto dettatura medianica. Le loro vite si erano già intrecciate in passato: Trilussa era amico dello zio di Fernanda e aveva una gran simpatia per la piccola con la quale si intratteneva volentieri. Le condizioni di salute di Fernanda erano all’epoca pessime così come la sua vista: aveva avuto un’emorragia all’occhio sinistro, l’unico in grado di vedere, essendo l’altro messo fuori uso da una cataratta. Scrivere una biografi, del grande poeta romanesco poi, le sembrava un qualcosa di impossibile. Fu lo stesso Trilussa ad incoraggiarla e a suggerirle come fare. Il risultato fu un romanzo a metà tra la realtà e la fantasia che però ha sicuramente ritratto in modo veritiero la gente di Trastevere, quella che Trilussa amava, le atmosfere della Roma del’900, gli stati d’animo e i sentimenti e l’amore dei suoi protagonisti.

Fernanda consegnò il manoscritto, così si racconta, a Paola Giovetti che poi lo ha pubblicato. La stessa dichiarò di averlo letto in due giorni nelle sue 300 pagine e di aver riso e pianto allo stesso tempo. Il libro affascina per la sua componente occulta, per la sua straordinarietà, scritto da una donna quasi cieca che non aveva mai scritto prima, ma soprattutto per l’umanità dell’autrice e per la sua incredibile storia. Fernanda muore a Roma nella sua Trastevere nel 1994.

2 pensieri riguardo “Fernanda Leuzzi de Marco, in arte Lida Corallo

  1. Che storia Michela
    Un altro singolare personaggio che attraverso la tua conoscenza e curiosità mi trasmetti
    In maniera semplice e che mi distrae dalle brutture della vita
    Grazie 😘

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